Ho bisogno di un ritmo.

Naturalmente sono incline al riposo, ad evitare ogni fatica, o ridurla al minimo: sono molto ingegnoso.
Ma non mi fa bene riposare soltanto.
Sprofondo in uno stato di torpore che dilegua ogni energia.
Allora esercito la volontà, mi impongo obiettivi, mi riscuoto e metto al lavoro.
Energia sprigiona energia.
Ho bisogno di fatica tanto quanto di riposo.
Inspiro, espiro.
Ho bisogno di disciplina tanto quanto di libertà.

Non punterei così tanto sull’autorealizzazione nel lavoro.

Credo sia l’ennesima illusione suscitata dal desiderio infinito.

Non ho solo bisogno di essere libero e creativo.

Ho anche bisogno di essere aggiogato.

Voglio anche eseguire ciò che mi si propone.

Voglio anche essere libero dalla responsabilità di decidere cosa fare: pensaci tu, io lo faccio.

Ho bisogno di un ritmo, flusso e riflusso, alta e bassa marea, luna crescente, luna calante.


Sono una complessità come ogni altro essere dell’universo.

Un sfera multidimensionale.

Sviluppare un solo piano, una sola direttrice, un solo polo, mi destabilizzerebbe fino a cadere. 

L’equilibrio è un movimento inesauribile che si espande in ogni dimensione.